martedì 8 novembre 2016

TUTTO QUELLO CHE OCCORRE SAPERE PER ESSERE UN CONSULENTE DEL LAVORO



Una delle professioni che sta vivendo un forte sviluppo e che è molto richiesta è quella del consulente del lavoro

Chi è il consulente del lavoro?
Il consulente del lavoro è un libero professionista che si occupa di consulenza con competenze specifiche nell'amministrazione del personale subordinato e parasubordinato per conto delle imprese.
E’ una figura chiave in grado di curare il rapporto tra le aziende e le varie istituzioni come l’INPS, l’Agenzia delle Entrate e l’INAIL.

Quali sono i compiti del consulente del lavoro?
  • Informazione sugli adempimenti in materia di lavoro, previdenza ed assistenza sociale dei lavoratori;
  • Tenuta del libro matricola, libro paga e prospetti paga;
  • Denuncia dei lavoratori occupati agli uffici INPS e INAIL e agli uffici del ministero del lavoro;
  • Studio e gestione dei criteri e delle modalità di retribuzione;
  • Selezione e formazione del personale;
  • Soluzione delle controversie di lavoro.
Quali competenze deve possedere un consulente del lavoro?

  • Conoscenze generali di tipo giuridico-amministrativo e contabile
  • Competenze specifiche tecnico-professionali: deve saper interpretare le norme retributive, fiscali, previdenziali e assistenziali relative al rapporto di lavoro oltre che saper applicare gli adempimenti previsti per legge fornendo informazioni ai clienti.
  • Competenze in materia di selezione del personale: deve saper esaminare le esigenze dell'impresa, stilare un profilo e condurre un colloquio di selezione.
  • Competenze comunicative: la comunicazione interpersonale, la capacità di analisi, l'orientamento al cliente e il problem solving sono caratteristiche fondamentali che un consulente deve possedere.


Come si diventa consulente del lavoro? Ecco il percorso ideale:
1.       Il diploma – Il primo passo per essere subito nella carreggiata giusta è ottenere un diploma in ragioneria.
2.       La laurea – L’acquisizione del diploma di laurea (giurisprudenza, economia o scienze politiche) è obbligatorio per l’accesso alla professione del consulente del lavoro. Esistono alcune lauree specifiche in consulenza del lavoro.
3.       Il praticantato – Propedeutico all’accesso all’esame di Stato e all’iscrizione all’albo è il periodo di 18 mesi di praticantato presso lo studio professionale di un consulente del lavoro o di uno dei professionisti indicati dall’art. 1 della legge 12/1979.
4.       Preparazione all’esame di Stato –L’ideale è sfruttare il periodo del praticantato per consolidare le conoscenze e le competenze. Consigliato è un Executive Master in Amministrazione del Personale e Diritto del Lavoro come quello proposto da GEMA Business School (Master accreditato dall’Ordine dei Consulenti del Lavoro).
5.       L’esame di Stato – Il superamento dell’esame abilita alla professione e consente l’iscrizione all’apposito Albo professionale.
6.       Formazione continua:  Il lavoro del consulente richiede un costante aggiornamento professionale per rimanere al passo con le evoluzioni del Diritto del Lavoro ed ottenere i crediti formativi richiesti. 

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