venerdì 18 novembre 2016

IL RUOLO DEL SOCIO LAVORATORE - Legge 142/2001



L’approvazione della Legge n.142/2001 rappresenta il primo intervento legislativo organico e specificatamente dedicato alla disciplina del socio lavoratore di cooperativa. Prima dell’introduzione di tale normativa la legge o la giurisprudenza regolava i rapporti con il socio lavoratore facendo riferimento alle normative relative al lavoro subordinato. E’ evidente però che il socio lavoratore, a differenza del lavoratore subordinato, è vincolato ad un contratto che da un lato lo obbliga ad una prestazione di lavoro in stato di subordinazione rispetto alla cooperativa, ma dall’altro lo rende partecipe dello scopo d’impresa e gli attribuisce poteri e diritti per esprimere la propria volontà sulla gestione sociale e gli conferisce il diritto ad una quota degli utili, seppur limitati.

Al termine di un accidentato iter parlamentare che ha modificato in maniera significativa l’originaria impostazione del disegno di legge As n. 3512 di iniziativa governativa (presentato nel settembre 1998 e basato sulle proposte della “Commissione Zamagni”), ma che ha comunque tenuto conto di buona parte dei principi di fondo contenuti nella proposta di riforma della “Commissione Zamagani”, si giunge alla Legge 142/2001.
La nuova disciplina non si è limitata a riordinare ed unire le norme già previste in diversi testi legislativi e a recepire gli orientamenti dottrinali e giurisprudenziali già consolidati, ha inserito consistenti novità degne di nota:
1. la coesistenza in capo al lavoratore di due rapporti contrattuali con la cooperativa, un rapporto di società e un rapporto di lavoro
2. la previsione di diritti individuali e collettivi dei lavoratori e l’applicazione dello Statuto dei lavoratori
3. la fissazione dei parametri vincolanti per la commisurazione delle retribuzioni da corrispondere ai soci lavoratori
4. l’individuazione del trattamento previdenziale dei soci lavoratori
5. la centralità del regolamento interno cui è demandato il compito di disciplinare il rapporto di lavoro fra socio e cooperativa

La legge 142/2001 è stata successivamente modificata dall’art. 9 della Legge 30/2003, la così detta legge Biagi. Le modifiche introdotte dal legislatore con l’art. 9 hanno colto nel segno, avendo corretto il tiro del precedente intervento legislativo, riportando ordine e razionalità giuridica nella disciplina del socio lavoratore di cooperativa. Infatti, il rapporto di lavoro del socio di cooperativa fonda la sua specialità, sulla base di una disciplina volutamente caratterizzata da un distacco rispetto alle altre discipline generali in materia di lavoro, così venendosi a creare una reale diversità rispetto ai modelli tipici ed ordinari di riferimento, che determina l’enucleazione della sua originalità rispetto al rapporto di lavoro tradizionale.

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martedì 8 novembre 2016

TUTTO QUELLO CHE OCCORRE SAPERE PER ESSERE UN CONSULENTE DEL LAVORO



Una delle professioni che sta vivendo un forte sviluppo e che è molto richiesta è quella del consulente del lavoro

Chi è il consulente del lavoro?
Il consulente del lavoro è un libero professionista che si occupa di consulenza con competenze specifiche nell'amministrazione del personale subordinato e parasubordinato per conto delle imprese.
E’ una figura chiave in grado di curare il rapporto tra le aziende e le varie istituzioni come l’INPS, l’Agenzia delle Entrate e l’INAIL.

Quali sono i compiti del consulente del lavoro?
  • Informazione sugli adempimenti in materia di lavoro, previdenza ed assistenza sociale dei lavoratori;
  • Tenuta del libro matricola, libro paga e prospetti paga;
  • Denuncia dei lavoratori occupati agli uffici INPS e INAIL e agli uffici del ministero del lavoro;
  • Studio e gestione dei criteri e delle modalità di retribuzione;
  • Selezione e formazione del personale;
  • Soluzione delle controversie di lavoro.
Quali competenze deve possedere un consulente del lavoro?

  • Conoscenze generali di tipo giuridico-amministrativo e contabile
  • Competenze specifiche tecnico-professionali: deve saper interpretare le norme retributive, fiscali, previdenziali e assistenziali relative al rapporto di lavoro oltre che saper applicare gli adempimenti previsti per legge fornendo informazioni ai clienti.
  • Competenze in materia di selezione del personale: deve saper esaminare le esigenze dell'impresa, stilare un profilo e condurre un colloquio di selezione.
  • Competenze comunicative: la comunicazione interpersonale, la capacità di analisi, l'orientamento al cliente e il problem solving sono caratteristiche fondamentali che un consulente deve possedere.


Come si diventa consulente del lavoro? Ecco il percorso ideale:
1.       Il diploma – Il primo passo per essere subito nella carreggiata giusta è ottenere un diploma in ragioneria.
2.       La laurea – L’acquisizione del diploma di laurea (giurisprudenza, economia o scienze politiche) è obbligatorio per l’accesso alla professione del consulente del lavoro. Esistono alcune lauree specifiche in consulenza del lavoro.
3.       Il praticantato – Propedeutico all’accesso all’esame di Stato e all’iscrizione all’albo è il periodo di 18 mesi di praticantato presso lo studio professionale di un consulente del lavoro o di uno dei professionisti indicati dall’art. 1 della legge 12/1979.
4.       Preparazione all’esame di Stato –L’ideale è sfruttare il periodo del praticantato per consolidare le conoscenze e le competenze. Consigliato è un Executive Master in Amministrazione del Personale e Diritto del Lavoro come quello proposto da GEMA Business School (Master accreditato dall’Ordine dei Consulenti del Lavoro).
5.       L’esame di Stato – Il superamento dell’esame abilita alla professione e consente l’iscrizione all’apposito Albo professionale.
6.       Formazione continua:  Il lavoro del consulente richiede un costante aggiornamento professionale per rimanere al passo con le evoluzioni del Diritto del Lavoro ed ottenere i crediti formativi richiesti. 

Avere un Consulente del lavoro che sia un partner affidabile e competente è un plus per la tua impresa!
Affidati ai consulenti di Consorzio Royal: ti toglieranno ogni preoccupazione burocratica e fiscale nella materia di gestione del personale. Scegli professionisti affermati, competenti ed aggiornati. Scegli Consorzio Royal e affidati alla nostra pluriennale esperienza in questo campo.
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Per informazioni: sales@consorzioroyal.com

venerdì 21 ottobre 2016

50 SFUMATURE DI VERDE



Il Bosco Verticale di Boeri a Milano è l’edificio più bello del mondo!



Più in alto di così non si può: non solo ha vinto il premio come migliore Architettura Europea 2015, ma anche come migliore Architettura del Mondo 2015.



Il Bosco Verticale è un complesso di due palazzi residenziali a torre progettato da Boeri Studio situato nel Centro Direzionale di Milano, ai margini del quartiere Isola.



Peculiarità di queste costruzioni, ambedue inaugurate nel 2014, è la presenza di più di duemila essenze arboree, tra arbusti e alberi ad alto fusto, distribuite sui prospetti. Si tratta di un ambizioso progetto di riforestazione metropolitana che, attraverso la densificazione verticale del verde, si propone di incrementare la biodiversità vegetale e animale del capoluogo lombardo, riducendone l'espansione urbana e contribuendo anche alla mitigazione del microclima.




In una città come Milano, dove la ricerca del verde è sempre più preponderante, questo progetto ci può far riflettere sull’importanza del verde “domestico”.



Un'oasi di benessere, anche sul più piccolo dei balconi, dove trascorrere un po' di tempo in assoluto relax, è oramai un must.



Ecco alcune idee originali su come rendere il proprio balcone una vera oasi outdoor, tutta da vivere!


  • IL “SOLE” SUL BALCONE: le lucine al LED, sia bianche che colorate, daranno un tocco di luce al tuo balcone.  Per un effetto soft e romantico opta per lampadine bianche per illuminare piante e cespugli mentre, se preferisci un’ambiente più allegro, scegli dei fili colorati che potrai anche usare per incorniciare il tavolo e le sedie
  • UN TOCCO DI BOSCO: se le piastrelle del tuo balcone sono vecchie e rovinate, potrai ricoprirle con delle piastrelle in legno che potrai posare in maniera semplice. Con pochi soldi, potrai scegliere tra varie dimensioni e tonalità recandoti in un negozio di fai da te o di giardinaggio.
  • LANTERNE SPECIALI: sono un accessorio che non deve assolutamente mancare! Sceglile di diverse forme e dimensioni, ma dello stesso colore o materiale, e posizionale in gruppi per creare rilassanti zone di luce.
  • COLORI CHIARI: per non appesantire il tuo balcone, sceglie arredi ed accessori dai colori tenui, come il bianco o il beige. Scegli un tavolino pieghevole di questo colore e abbinaci due sedie, appoggia una lanterna sul piano e il gioco è fatto!
  • UN PO’ DI PRIVACY: per evitare l’effetto di “chiusura” esistono delle semplici griglie, in plastica o legno, su cui fare arrampicare le tue piante. Sono facilissime da installare e lasciano passare la luce sul tuo balcone.
  • ORTO DOMESTICO: una soluzione per non occupare troppo spazio e mantenere sempre tutto in ordine è piantare le tue verdure in una cassa da imballaggio opportunamente modificata. Oppure potresti mettere i tuoi vasetti su uno scaffale a muro per occupare ancora meno spazio!
  • OVVIAMENTE I FIORI: Scegliete bene quale tipo di piante e fiori volete mettere sul vostro terrazzino a seconda del tempo che avete a disposizione per curarle e dell’esposizione del vostro balcone! Per un balcone al sole optate per gelsomini, lavanda, girasoli e rose. Se avete un balcone all’ombra scegliete invece anemoni ed ortensie. Infine, per avere un balcone sempre fiorito scegliete delle piante i cui fiori sboccino in periodi diversi dell’anno, in questo modo il vostro angolo sul mondo sarà sempre in fiore.



Per richiedere la consulenza e l’aiuto di un esperto, scrivici a sales@consorzioroyal.com



Consorzio Royal e i servizi di giardinaggio