L’approvazione della Legge n.142/2001 rappresenta
il primo intervento legislativo organico e specificatamente dedicato alla
disciplina del socio lavoratore di cooperativa.
Prima dell’introduzione di tale normativa la legge o la giurisprudenza regolava
i rapporti con il socio lavoratore facendo riferimento alle normative relative
al lavoro subordinato. E’ evidente però che il socio lavoratore, a differenza
del lavoratore subordinato, è vincolato ad un contratto che da un lato lo
obbliga ad una prestazione di lavoro in stato
di subordinazione rispetto alla cooperativa, ma dall’altro lo rende
partecipe dello scopo d’impresa e gli attribuisce poteri e diritti per esprimere
la propria volontà sulla gestione sociale e gli conferisce il diritto ad una quota degli utili, seppur
limitati.
Al termine di un accidentato iter parlamentare
che ha modificato in maniera
significativa l’originaria impostazione del disegno di legge As n. 3512 di
iniziativa governativa (presentato nel settembre 1998 e basato sulle proposte
della “Commissione Zamagni”), ma che ha comunque tenuto conto di buona parte
dei principi di fondo contenuti nella proposta di riforma della “Commissione
Zamagani”, si giunge alla Legge 142/2001.
La nuova disciplina non si è limitata a
riordinare ed unire le norme già previste in diversi testi legislativi e a
recepire gli orientamenti dottrinali e giurisprudenziali già consolidati, ha
inserito consistenti novità degne di
nota:
1. la coesistenza in capo al lavoratore
di due rapporti contrattuali con la cooperativa,
un rapporto di società e un rapporto di lavoro
2. la previsione di diritti individuali e collettivi dei lavoratori e l’applicazione
dello Statuto dei lavoratori
3. la fissazione dei parametri vincolanti
per la commisurazione delle retribuzioni
da corrispondere ai soci lavoratori
4. l’individuazione del trattamento previdenziale dei soci
lavoratori
5. la centralità del regolamento interno
cui è demandato il compito di disciplinare
il rapporto di lavoro fra socio e cooperativa
La legge 142/2001 è stata successivamente modificata dall’art. 9 della Legge 30/2003, la così
detta legge Biagi. Le modifiche
introdotte dal legislatore con l’art. 9 hanno colto nel segno, avendo corretto
il tiro del precedente intervento legislativo, riportando ordine e razionalità
giuridica nella disciplina del socio lavoratore di cooperativa. Infatti, il rapporto
di lavoro del socio di cooperativa fonda la sua specialità, sulla base di una
disciplina volutamente caratterizzata da un distacco rispetto alle altre
discipline generali in materia di lavoro, così venendosi a creare una reale
diversità rispetto ai modelli tipici ed ordinari di riferimento, che determina
l’enucleazione della sua originalità rispetto al rapporto di lavoro
tradizionale.
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