Il logo è uno strumento di
comunicazione in quanto espressione di un progetto più grande che si chiama
Branding, processo attraverso il quale l’azienda differenzia il proprio
prodotto fra altri simili, grazie all’utilizzo di nomi e simboli che dovranno trasferire
i valori tangibili e quelli intangibili del prodotto stesso.
Ma quali caratteristiche deve
avere?
- ORIGINALITÀ - Un logo aziendale deve essere originale e progettato unicamente per la vostra società
- IDENTIFICATICO – il vostro logo deve essere descrittivo e riassumere il tuo valore professionale, identificando la vostra società nella rispettiva categoria di mercato.
- UNIVOCITÀ – il logo dovrà essere ricordato per le sue forme, i suoi colori
- RAPPRESENTATIVITÀ - attraverso il marchio le persone hanno una prima impressione della vostra azienda: è la vostra rappresentazione ancor prima che un potenziale cliente varchi la vostra porta.
- PROFESSIONALITÀ - il vostro logo deve trasmette un immagine professionale riassumendo valori e filosofia della vostra attività.
- ADATTABILITÀ - Il logo deve essere facilmente adattabile ai diversi supporti mantenendo una perfetta leggibilità, sia in formato gigante che in formato bigliettino da visita.
Vediamo una delle case history più famose, quella della mela Apple.
La mela di Apple la compagnia
fondata da Steve Jobs è, ai giorni nostri, la mela più famosa al mondo. Ma dove
e quando è nato il logo che la identifica?
LA STORIA - La storia, come quasi sempre accade in questi casi, si
confonde con le leggende metropolitane, e diverse sono state le teorie sul perché
Jobs abbia scelto proprio questo simbolo. Si è detto che Jobs lo propose semplicemente
perché la mela era il suo frutto preferito, ma anche che scelse questo simbolo
e nome per omaggiare la casa discografica dei Beatles, la “Apple Records” o
ancora che la scelta ricadde su apple per una ragione puramente alfabetica:
apple viene subito prima di atari, la compagnia per cui Jobs lavorava prima di
fondare la sua.
Una volta scelto il nome si
dovette procedere a dotarlo di immagine, progetto in cui Steve Jobs partecipò
sempre attivamente. Dal momento della nascita di questa compagnia, nel 1976, i
loghi utilizzati sono stati tre.
IL PRIMO LOGO APPLE
Il primo logo venne disegnato da Ronald
Wayne, nel 1976. Wayne entrò in apple invitato da Jobs, con una quota del
10% (pagandola 800 dollari), ma subito dopo aver disegnato il logo rivendette
la sua parte di società ricavando 1200 dollari. L’investimento fu ottimo e
Wayne ci guadagnò…sul momento, ma oggi quel 10% varrebbe ben 35.000 milioni di
dollari.
Il logo proposto da Wayne è un
elaborato disegno in bianco e nero
simile alle vecchie etichette americane, più adatta ad altri usi sul mercato,
che non a rappresentare un’azienda di computer. In questo primo logo appare Newton, seduto sotto un albero a
leggere, circondato dalla scritta “Apple computer & co. – Newton: una mente
che solca i difficili mari del pensiero”…in solitudine.
Lasciando da parte il valore
artistico che questo logo poteva avere, tecnicamente parlando fu un disastro: la mela quasi non si vede,
ed è praticamente impossibile cambiarne le dimensioni. I dettagli sono troppi,
e cambiando la misura del logo se ne perdono molti, compresa la mela e la
scritta Apple. Jobs infatti lo scartò immediatamente, dicendosi alla ricerca di
qualcosa di più professionale.
IL SECONDO LOGO APPLE
Per il nuovo logo Jobs incaricò l’agenzia pubblicitaria Regis McKenna, in cui già lavorava Rob Janoff uno dei più creativi
disegnatori di quegli anni, cui dobbiamo i loghi di IBM, FedEx, Volkswagen e
CNBC.
Janoff cercò ispirazione nella
materia prima: si recò al supermercato e comprò una mela per ogni varietà che
riuscì a trovare. Dopo qualche settimana di progettazione Janoff si presentò da
Jobs con il disegno di una mela
monocromatica, con un morso laterale. A Jobs l’idea piacque, ma chiese a
Janoff di rendereil disegno più colorato:
qualcosa che “umanizzasse” l’azienda. Fu allora che Janoff creò quello che
divenne il secondo logo apple: la mela
arcobaleno.
Questa è la storia ufficiale, e
come tutte le storie ufficiali presenta un’alone di mistero. Si dice infatti
che Janoff disegnò la mela con il morso in omaggio ad Alan Turing, uno dei
pionieri dell’informatica, suicidatosi mordendo una mela che lui stesso aveva
avvelenato con del cianuro.
Altri pensarono che la mela a sei
colori rappresentasse simbolicamente la comunità gay. Entrambe le versioni
vennero smentite sia da Jobs che da Janoff.
Più recentemente c’è stato chi si
è dedicato allo studio dei numeri aurei, dichiarando che le proporzioni della
mela rimandano alla sequenza di Fibonacci, ma è stato provato che seguendo le
linee delle proporzioni si possono trarre numerose altre conclusioni.
IL TERZO LOGO APPLE
Quando a metà degli anni 90 Steve Jobs tornò a capo della compagnia, decise
di apportare diversi cambiamenti, logo compreso.
L’arcobaleno appariva un po’
obsoleto, e i pubblicitari confermarono che la Apple era certamente più
associabile alla mela che non ai colori. Si iniziò quindi a studiare un logo
che mantenesse la mela, ma che giocasse sui toni del bianco, grigio e nero.
I loghi proposti diedero subito un’immagine più seria e professionale
dell’azienda, non solo: dopo anni passati a cercare di ricreare le esatte
tonalità di colore presenti nel logo precedente, il bianco / nero /grigio
risultavano adattabili a qualsiasi formato e disegno.
Il terzo logo, quindi, quello
della nuova era, iniziò ad essere utilizzato nel 1998, subendo ben poche variazioni dal logo principale.
Nell’ultima decade infatti poco è cambiato della mela monocromatica e solo tre
sono state le varianti.
Una è la più nota, in bianco e
nero; una è la versione acqua, in azzurro, che si utilizzò tra il 2001 e il
2003 in coincidenza del lancio di Mac OS X; l’ultima è la versione glass,
completamente grigia, utilizzata dal 2003 ad oggi.
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organizzativi e si mette a disposizione delle aziende interessate a valutare le
opportunità che il mercato propone.
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